PRESENTAZIONE
In questa Guida
UP ci occupiamo di una categoria di sostanze molto diverse tra loro: gli
Psicofarmaci.
Al pari di altre sostanze psicoattive alterano lumore, i processi
di pensiero ed il comportamento, mentre ciò che le differenzia
da queste è che vengono prescritte da medici psichiatri nel trattamento
di malattie psichiche.
Classificare in modo preciso questi farmaci spesso risulta un compito
complesso: il metodo più utilizzato è basato sugli effetti
comportamentali più caratteristici che producono; molti psicofarmaci
sono utilizzati in patologie diverse e su più persone con la stessa
malattia producono effetti diversi.
Non si hanno quindi certezze nelluso di psicofarmaci ma solo osservazioni
e deduzioni dovute alla pratica di chi li prescrive e di chi li usa.
In questa guida trattiamo solo i cosiddetti psicofarmaci dabuso,
ossia quegli psicofarmaci il cui uso si è diffuso al di fuori dellambito
terapeutico, entrando sempre di più a far parte delle sostanze
ricreazionali; ci occupiamo quindi
di neurolettici, ansiolitici e antidepressivi.
Come al solito non ti diciamo cosa fare, come comportarti; ci basta sapere
che sai.
Buona lettura.
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PREMESSA
Lefficacia
dei farmaci nel curare patologie del corpo è in costante aumento
grazie alle innovazioni tecnologiche, che hanno permesso di affinare studi
e sperimentazioni basate su studi, sempre più accurati, svolti
nei secoli.
Per gli psicofarmaci questo discorso non vale, è necessario farne
uno a parte. La psiche (da cui psico-farmaci), o mente, è unentità
immateriale, che non si può toccare, osservare o riparare
come si può fare con un braccio rotto o con qualsiasi parte del
corpo che è invece materiale. Per paragonarla al corpo, spesso
la mente è stata localizzata nel cervello, ma questa
semplificazione ha portato molti a pensare, sbagliando, che la psiche
sia effettivamente il sistema nervoso centrale e che studiandone il funzionamento
si possano capire, e quindi curare, i meccanismi
che portano alle malattie psichiche. Anche accettando questa identificazione
si pongono notevoli problemi: lo studio del cervello umano e del funzionamento
dellintero sistema nervoso centrale non si sta svolgendo da secoli,
ma solo da qualche decennio, infatti, la maggior parte delle conoscenze
che attualmente si hanno, si devono alle torture effettuate sui prigionieri
nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale.
Trovandosi di fronte a persone che fanno o dicono cose apparentemente
incomprensibili, non tollerabili dal punto di vista di chi osserva, livello
di tolleranza peraltro oggi sempre più basso, è facile cedere
alla tentazione di normalizzare queste persone scomode
attraverso metodi culturalmente ed economicamente più che accettati:
luso di farmaci. Questo avviene nonostante non siano presenti prove
scientifiche a favore dellefficacia degli psicofarmaci, ma solo
losservazione di alcuni cambiamenti da questi prodotti, spesso rilevati
per caso nella cura di patologie diverse da quelle psichiche. Esistendo
solo teorie della mente, non dati concreti, non è possibile stabilire
con precisione cosa provochi le malattie mentali e, di conseguenza, non
si può affermare che gli psicofarmaci curino malattie di cui non
si possono avere informazioni certe.
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STORIA
La
psicofarmacologia moderna ebbe inizio nel 1953, quando Pierre Deniker
scopriva gli effetti sedativi della clorpromazina e nel 1954 Frank Berger
quelli del meprobamato, il primo ansiolitico.
Tra il 1956 e il 1957 furono individuati i primi antidepressivi, limipramina
(primo antidepressivo triciclico) e liproniazide (primo inibitore
delle monoammino-ossidasi, IMAO).
Un anno più tardi Paul Janssen sintetizzò laloperidolo
(neurolettico) ed infine, nel 1960, iniziò luso del clordiazepossido,
la prima benzodiazepina (ansiolitico).
Dopo queste importanti scoperte, nel corso dei decenni successivi, la
psicofarmacologia si è evoluta ricercando sempre nuovi composti
al fine di scoprire il farmaco specifico per ogni tipo di disturbo mentale,
approfondendo così le conoscenze sui meccanismi di azione, la selettività,
l'efficacia, la presenza di effetti collaterali e la tossicità;
vennero inoltre individuate nuove sostanze, dette di seconda generazione.
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I
NEUROLETTICI
Cosa sono
Il termine neurolettico significa farmaco con forte azione sedativa
sul sistema nervoso.
Questo concetto deriva da quello di catalessia, opposto al concetto di
shock (allarme), che indica un blocco del sistema difensivo, quindi una
caduta della tensione neurovegetativa con conseguente caduta della tensione
psicologica
in altre parole deprimendo il sistema nervoso vegetativo
(involontario) ed il sistema muscolare si ha una diminuzione della tensione
psicofisica e dellangoscia.
La terapia con neurolettici ha come logica quella del controllo dei sintomi
di persone definite schizofreniche, psicotiche,
maniaco-depressive, paranoiche
arrivando
a sopprimere sintomi quali confusione, deliri, allucinazioni, eccitabilità,
angoscia estrema ed aggressività, senza alcuna efficacia sulla
causa del disturbo, reale o presunto che sia.
I neurolettici inibiscono la persona nei suoi eccessi senza
curarla, serve quindi associarli ad unadeguata psicoterapia.
I neurolettici diventarono presto strumenti di contenimento chimico utilizzati
in tutti i manicomi, prendendo il posto delle camicie di forza e delle
altre vecchie terapie come luso di barbiturici, shock da insulina,
elettroshock e lobotomia
in un certo senso una sorta di male
minore, sicuramente meno odiosi allo sguardo altrui rispetto a
terapie, facilmente confondibili con torture, imposte ai malati psichiatrici.
Quasi tutti i neurolettici possono provocare come effetto collaterale,
proprio ciò che teoricamente sopprimono, possono cioè aumentare
sintomi come allucinazioni o deliri (effetto paradosso).
Come per tutte le sostanze psicoattive la risposta a questi farmaci è
altamente soggettiva, ogni individuo reagisce in modo diverso, ma si deve
sottolineare che i neurolettici hanno enormi effetti collaterali.
Effetti
I neurolettici richiedono un lungo tempo dassunzione costante, quotidiana,
prima che sinstauri leffetto voluto, generalmente diverse
settimane.
I neurolettici sono potenti miorilassanti (rilassano la muscolatura volontaria
e involontaria), che creano uno stato dindifferenza psicofisica
agli stimoli, provocando un effetto calmante che porta ad una diminuzione
dellangoscia, dellagitazione e della mobilità fisica
spontanea (non volontaria): in questa complessiva sedazione si ha anche
una riduzione delle allucinazioni.
A livello fisico hanno diversi effetti: provocano blocco del vomito, offuscamento
della
visione, bocca secca, sedazione, confusione e inibizione della muscolatura
liscia
gastrointestinale e urinaria, abbassamento della pressione e ipotermia.
La persona che assume neurolettici spesso si sente stordita, fa fatica
a connettere ed associare tra loro le idee, si sente staccata dalla realtà
come se tutto fosse ovattato (senso di testa vuota), può avere
rapidi cambiamenti dumore (periodi di calma alternati a periodi
di iperattività) e modi di parlare fuori dal comune.
Tutti questi comportamenti provocati dalluso di neurolettici sono
praticamente identici ai sintomi di malattie mentali per cui vengono prescritti
i neurolettici.
In questa situazione le conseguenze delluso di farmaci vengono scambiate
per la causa delluso stesso ed è facile che si instauri un
circolo in cui è difficile, anche volendo, sospendere luso!
Effetti collaterali
Distonia acuta: torcicollo doloroso, movimenti non voluti degli
occhi verso lalto, tic della palpebra, contrazioni dolorose della
schiena con difficoltà a camminare, a volte
anche contrazioni della muscolatura laringea con difficoltà nel
parlare, voce rauca fino allafonia, e nel respirare, fino al soffocamento;
Acatisia: incapacità di stare fermi, continui movimenti
e dondolamenti, battiti di piedi o dita;
Parkinsonismo: (come nelle persone affette da morbo di Parkinson)
rigidità, tremori e movimenti lenti, eccesso di salivazione, disturbi
del linguaggio e della scrittura;
Rabbit syndrome (sindrome del coniglio): contrazioni
involontarie e continue dei muscoli intorno alla bocca;
Discinesia tardiva: movimenti involontari della muscolatura della
bocca, delle labbra e della lingua, e spesso anche degli arti e del tronco;
sono movimenti ripetuti e ritmati, come baciare, soffiare o masticare,
tic facciali e smorfie, che tendono ad attenuarsi durante il sonno ma
che aumentano in condizioni di tensione emotiva.
Malfunzionamento di molte parti del corpo (per citarne solo alcune):
fegato, apparato gastrointestinale, cuore;
Sindrome neurolettica maligna (NMS): sindrome tossica piuttosto
rara ma potenzialmente mortale, caratterizzata da febbre alta, rigidità
e tremori, tachicardia e aritmia, sudorazione intensa, ipotensione o ipertensione,
difficoltà ad ingerire. Complicanze come insufficienza renale acuta,
insufficienza polmonare, infarto o infezione generalizzata, possono portare
al coma ed alla morte.
Rischi
Luso di neurolettici depot o long acting (iniezioni a lento rilascio)
rende impossibile modificare la terapia attraverso la riduzione del dosaggio
o la sospensione del trattamento in caso di effetti indesiderati (tremori,
rigidità muscolare, etc.). La discinesia tardiva può presentarsi
anche dopo la sospensione del trattamento e non sempre è reversibile.
In seguito ad uso cronico di neurolettici si presentano tremori, irrequietezza
motoria, posture inappropriate del collo, del tronco e degli arti, sedazione
e sonnolenza, difficoltà di pensiero, apatia, problemi mestruali,
problemi sessuali, aumento di peso, difficoltà ad urinare, confusione,
nausea, abbassamenti di pressione ed insonnia.
Il contemporaneo abuso di sostanze psicoattive, anche la semplice assunzione
di alcol, porta ad un peggioramento della sintomatologia, aumento delle
ricadute (soprattutto con stimolanti), effetti negativi da interazione
farmacologica, perdita degli effetti terapeutici dei neurolettici, aumento
della probabilità di sviluppare discinesia tardiva, peggioramento
della capacità di relazionarsi agli altri, comportamenti violenti
e decadimento cognitivo.
Tutelati
Evita di usare neurolettici se non sei in cura da un medico psichiatra
che te li prescrive!
Mixare neurolettici con altre sostanze psicoattive provoca un generale
peggioramento della situazione!
Evita le situazioni e le attività che richiedano particolari
livelli di attenzione, come guidare, sotto leffetto di queste sostanze;
Mixare neurolettici con alcol potrebbe creare una pericolosa depressione
del sistema nervoso centrale;
Chiedi al tuo medico di utilizzare neurolettici per via orale,
non le iniezioni a lento rilascio, puoi così sospenderli se gli
effetti collaterali si presentano!
Alla comparsa di sintomi di Sindrome neurolettica maligna sospendi
subito lassunzione di neurolettici;
Evita di assumere neurolettici se aspetti un bambino o lo stai
allattando!
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GLI ANSIOLITICI
Cosa sono
I farmaci ansiolitici (o tranquillanti minori per distinguerli dai tranquillanti
maggiori o neurolettici) sono farmaci utilizzati nel trattamento dei disturbi
dansia, che contrastano alleviandone i sintomi.
Gli ansioltici si differenziano tra loro per il principio attivo, il dosaggio,
la velocità e la potenza d'azione e per la durata dell'effetto
sullorganismo. In questa classe di farmaci possiamo distinguere
due categorie: le benzodiazepine e gli ansiolitici di seconda generazione.
Le benzodiazepine (BDZ), rappresentano la categoria più numerosa
e maggiormente usata; negli anni 60 fu sintetizzata la prima molecola,
il clordiazepossido [Librium], alla quale se ne sono aggiunte altre introdotte
negli anni successivi,
Gli ansiolitici di seconda generazione sono invece farmaci scoperti più
di recente con effetti più specifici sui singoli disturbi.
Queste sostanze, anche se concepite come farmaci, stanno entrando sempre
di più a far parte delle sostanze dabuso (ricreazionali),
utilizzate per il loro effetto o in mix con altre sostanze, soprattutto
alcolici.
Effetti
Gli ansiolitici, anche se con modalità differenti agiscono sui
disturbi dansia con un effetto miorilassante, in pratica diminuendo
le tensioni del tono muscolare. Questazione, allinterno del
Sistema Nervoso Centrale, può contribuire ad attenuare la trasmissione
di stimoli che possono indurre ansia. Al di là delle specificità
di ogni sostanza, gli effetti psicoattivi rimangono soggettivi ed oltre
al dosaggio e allambiente è importante considerare la personalità
di chi fa uso di ansiolitici. Utilizzati anche in anestesia e disponibili
in forme iniettabili, la somministrazione di questi farmaci avviene usualmente
per via orale, in forma di compresse o liquida, producendo effetti dopo
circa unora dallassunzione.
Comunemente le BDZ rimangono attive per periodi abbastanza lunghi (possono
superare anche i 10 giorni), mentre gli ansiolitici di nuova generazione
esauriscono il loro effetto nel giro di qualche ora.
Occorre tenere in considerazione che gli effetti di questi farmaci sono
prolungati se assunti da persone con metabolismo lento, ad esempio gli
anziani.
A basse dosi gli ansiolitici possono dare un senso di tranquillità
e benessere ma, anche un piccolo aumento nel dosaggio porta ad un generale
rallentamento dellattività mentale dando a chi li utilizza
difficoltà di concentrazione e sonnolenza.
A livello fisico, luso di ansiolitici porta ad una diminuzione della
pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, con un generale rilassamento
muscolare che induce stanchezza, pesantezza degli arti, difficoltà
nella coordinazione dei movimenti e nel parlare.
Le BDZ, infine, hanno un'azione antiepilettica generica (deprimono la
corteccia cerebrale).
Effetti
collaterali
Sostanze come gli ansiolitici possono dare eccessiva sedazione, intervenendo
sul normale livello di attenzione e di capacità di percepire i
pericoli e attivare le difese.
Il sonno può venire alterato: quando il farmaco ha un effetto breve,
sono comuni episodi di risveglio precoce al mattino e insonnia di rimbalzo
la notte successiva, mentre l'assunzione di farmaci a lunga durata prima
di dormire può dare problemi di sonnolenza anche durante il giorno.
Gli ansiolitici possono anche dare problemi di memoria, andando così
ad interferire con i processi di apprendimento e producendo conseguenti
difficoltà nello studio.
Rischi
Effetti come sonnolenza e difficoltà di attenzione hanno come conseguenza
un minore rendimento nello svolgimento delle normali attività quotidiane,
con un maggior rischio di incorrere in infortuni o incidenti e guidare
può risultare particolarmente pericoloso, soprattutto se queste
sostanze sono assunte assieme, anche, a piccole dosi di alcol.
Questi farmaci producono dipendenza fisica (necessità di continuare
ad assumere il farmaco per funzionare normalmente e non avere
sintomi di astinenza) e psicologica, l'interruzione improvvisa dopo un
uso prolungato di ansiolitici può portare, infatti, ad una sindrome
da sospensione che si può protrarre da una a quattro settimane
con sintomi come insonnia, irritabilità, ipersensibilità
sensoriale e ansia di rimbalzo.
Anche se assunti sotto controllo medico, risulta spesso difficile interrompere
luso di ansiolitici, poiché riaffiorerebbero tutti i problemi
per i quali sono stati assunti; gli ansiolitici, infatti, alleviano i
sintomi dei disturbi dansia, per curarli efficacemente vanno accompagnati
da un'adeguata psicoterapia.
Questi farmaci possono portare a overdose,
intossicazione acuta che provoca depressione respiratoria, con complicazioni
che comprendono aritmie cardiache, coma e morte; la dose letale è
indicata come 7 volte la dose prescritta dal medico.
Tutelati
Evita di usare ansiolitici se non sei in cura da un medico psichiatra
che te li prescrive!
Mixare ansiolitici con altre sostanze psicoattive provoca un generale
peggioramento della situazione!
Sotto leffetto di queste sostanze evita le situazioni e le
attività che richiedano particolari livelli di attenzione, come
guidare;
Mixare ansiolitici con alcol potrebbe creare una pericolosa depressione
del sistema nervoso centrale e anche piccole dosi di entrambi potrebbero
risultare letali;
La facile reperibilità di questi farmaci e la loro legalità
non toglie nulla alla loro pericolosità e alla necessità
di usarli solo secondo specifiche modalità e sotto stretto controllo
medico; solo lui infatti può conoscere la quantità adeguata
per ognuno, un dosaggio troppo basso o troppo alto può avere effetti
indesiderati e poco controllabili.
L'uso di tali farmaci deve essere accompagnato da un adeguato sostegno
psicologico e/o amicale; quando non stiamo bene infatti è importante
che qualcuno ci stia vicino aiutandoci a vedere le cose in modo diverso
da noi.
Anche se assumi ansiolitici sotto controllo medico, accertati che
linterruzione del loro uso avvenga con gradualità; quando
un equilibrio si rompe all'improvviso, non può essere riacquistato
in un colpo solo.
Evita di assumere ansiolitici se sei in gravidanza o stai allattando,
questi farmaci possono provocare danni al nascituro e se ne riscontrano
tracce anche allinterno del latte materno.
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GLI
ANTIDEPRESSIVI
Cosa sono
Gli antidepressivi sono farmaci utilizzati nel trattamento della depressione
(oltre che di altre patologie psichiche), malattia le cui cause precise
non sono note.
Per depressione non sintendono la tristezza o la noia, normalmente
provate nella vita, ma un crollo del tono dellumore prolungato e
costante, una forte diminuzione dello slancio vitale (con perdita di interesse
e piacere per le attività quotidiane, diminuzione dellenergia
e dellimpulso sessuale, rallentamento mentale), senso di colpa,
di impotenza o incapacità fino a veri e propri sentimenti di rovina
e catastrofe imminente.
È stato osservato che alla depressione è associato lo scarso
funzionamento di alcuni neurotrasmettitori (in particolare dopamina, serotonina
e noradrenalina) le cui variazioni determinano cambiamenti dellumore.
Gli antidepressivi, generalmente assunti per via orale, sono di tipi diversi
distinti per meccanismo dazione: triciclici, inibitori delle
MonoAminoOssidasi (IMAO), inibitori selettivi della ricaptazione della
serotonina (SSRI), inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina
e della serotonina (SSNRI).
Effetti
I farmaci antidepressivi aumentano la quantità di neurotrasmettitori
disponibili a livello cerebrale, riportando quindi lumore allo stato
normale, senza produrre un effetto euforizzante o stimolante.
Va tenuto presente che per gli antidepressivi non valgono i soliti criteri,
validi per le altre sostanze psicoattive, di salita e durata degli effetti;
infatti questi richiedono un lungo tempo dassunzione costante prima
che sinstauri leffetto voluto, generalmente 2-4 settimane.
Gli antidepressivi non danno dipendenza fisica (necessità di continuare
ad assumere la sostanza/farmaco per funzionare normalmente e non avere
sintomi di astinenza).
Effetti collaterali
I più comuni sono mal di testa, problemi di memoria e concentrazione,
confusione mentale, vertigini, tremori, tachicardia e aritmie, bocca secca,
aumento di peso (soprattutto in trattamenti con SSRI per lunghi periodi
e a dosaggi elevati), più raramente agitazione e insonnia. Se la
depressione trattata con questi farmaci non comprende anche disfunzioni
sessuali, questi problemi (calo del desiderio, disturbi dellerezione,
delleiaculazione e dellorgasmo) potrebbero manifestarsi.
Rischi
Gli antidepressivi, in particolare i triciclici, hanno diverse interazioni
con altri farmaci, aumentando la tossicità di alcuni o diminuendo
lefficacia di altri e, se assunti in gravidanza, possono produrre
delle malformazioni nel nascituro.
Va ricordato che tutti gli antidepressivi amplificano leffetto sedativo
dei tranquillanti (ansiolitici e neurolettici) e dellalcol: si può
verificare una crisi respiratoria bevendo una quantità di alcol
normalmente non pericolosa! Non si può dimenticare leffetto
che sonnolenza e rallentamento dei riflessi possono avere sulla capacità
di prestare attenzione e compiere attività come guidare. Mescolare
SSRI con sostanze psicoattive, anche naturali, può portare a gravi
scompensi (sindrome serotoninergica). I farmaci IMAO non vengono quasi
più usati perché richiedono una particolare attenzione:
aumentano notevolmente la tossicità delle varie sostanze che
vengono ingerite, ciò può portare danni al fegato ed aumenti
della pressione sanguigna, talvolta letali.Questo avviene perché
lorganismo non è più in grado di difendersi da solo,
questi farmaci bloccano l'azione delle MAO, enzimi che naturalmente distruggono
le parti tossiche per lorganismo umano delle varie sostanze, farmaci
ed alimenti fermentati (quali formaggi stagionati, vino, birra, legumi
e salumi).
Note per sostanza
Il Prozac (fluoxetina) conosciuto
anche come pillola della felicità o bye bye blues
(addio tristezza) per i suoi effetti stimolanti oltre che antidepressivi,
presenta gli stessi effetti collaterali degli altri SSRI (nausea, sudorazione
e tremore, secchezza delle fauci, mancanza di coordinazione motoria, affaticamento,
disturbi della sfera sessuale), con la differenza che anziché ad
un aumento di peso porta ad un dimagrimento; dietro questo apparente vantaggio
si nasconde però il rischio di sviluppare un forma di anoressia,
patologia psichica che si andrebbe così a sommare alla depressione.
È attualmente in corso un processo per stabilire se il Prozac,
attivando in senso maniacale la persona che lo assume, sia la causa di
una serie di omicidi verificatisi negli Stati Uniti.
Tutelati
Evita di assumere antidepressivi se non sei in cura da un medico
che te li prescrive!
Se assumi antidepressivi fai attenzione a bere alcolici: quantità
normalmente non pericolose di alcol possono portare ad una crisi respiratoria;
Se hai assunto antidepressivi insieme ad alcol o sedativi non metterti
alla guida: aumentano la sonnolenza ed il rallentamento dei riflessi!
Fai attenzione a non mixare IMAO con ecstasy o psichedelici: aumentano
notevolmente i rischi fisici e psichici (bad trip)!
Luso di SSRI fa diminuire leffetto psicoattivo di ecstasy
e psichedelici, non aumentare le dosi: si potenzierebbero solo gli effetti
collaterali di entrambi!
Evita di assumere antidepressivi (soprattutto triciclici e IMAO)
se aspetti un bambino: potrebbero provocargli seri danni!
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COSA DICE LA LEGGE
Gli psicofarmaci sono sostanze appartenenti al circuito
della legalità, non si commette quindi alcun crimine o
infrazione nel possesso (in quantità giustificabili) o nelluso
di tali sostanze, ma la distribuzione è disciplinata in modo
piuttosto rigido, vista la delicatezza degli effetti prodotti.
Si possono acquistare in farmacia ma solo se muniti di
ricetta, emessa da un medico per quanto riguarda ansiolitici
e antidepressivi, o emessa da uno specialista (medico
psichiatra) se si tratta di neurolettici o stabilizzatori dumore.
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ELENCO
PSICOFARMACI
Antidepressivi
Triciclici
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Imipramina
|
Tofranil
|
Clomipramina
|
Anafranil
|
Desipramina
|
Nortimil
|
Trimipramina
|
Surmantil
|
Protriptilina
|
Vivactil,
Concordin
|
Nortriptilina
|
Vividyl
|
Amitriptilina
|
Laroxyl,
Noritren
|
Doxepina
|
Adapin,
Sinequan
|
Atipici di 2°generazione
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Maprotilina
|
Ludiomil
|
Amoxapina
|
Asendin
|
Trazodone
|
Trittico
|
Bupropio
|
Wellbutrin
|
Amineptina
|
Survector
|
Desulepina
|
Protiaden,
Maneon, Cantanon
|
SSRI
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Fluoxetina
|
Prozac,
Fluoxeren
|
Sertualina
|
Zoloft
|
Paroxetina
|
Seroxat
|
Venlafaxina
|
Efexor
|
Fluvoxamina
|
Dumirox,
Maveral
|
Citalopram
|
Elopram,
Seropram
|
AntiMAO Irreversibili
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Fenelzina
|
Nardil
|
Tranilcipromina
|
Parnate,
Parmodalin
|
Isocarbossazide
|
Marplan
|
AntiMAO
Reversibili
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Moclobamide
|
Aurorix
|
Benzodiazepine
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Diazepam
|
Valium
|
Lorazepam
|
Tavor
|
Triazolam
|
Halcion
|
Clonazepam
|
Rivotril
|
Clorazepato
|
Transene
|
Flunitrazepam
|
Roipnol
|
Lormetazepam
|
Minias
|
Neurolettici Fenotiazinici
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Clorpromazina
|
Largactil
|
Proclorperazina
|
Stemetil
|
Flufenazina
|
Anatensol
|
Trifluoperazina
|
Modalina
|
Perfenazina
|
Trilafon
|
Acetofenazina
|
Tindal
|
Carfenazina
|
Proketazina
|
Triflupromazina
|
Vesprin
|
Mesoridazina
|
Serentil
|
Tioridazina
|
Melleril
|
Neurolettici
Tioxantenici
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Tiotixene
|
Navane
|
Clorprotixene
|
Taractan
|
Neurolettici
Butirrofenoni
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Aloperidolo
|
Haldol,
Serenase, Moditen
|
Droperidolo
|
Sintodian
|
Neurolettici
a Struttura Diversa
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Lazapina
|
Loxitane
|
Molandone
|
Moban
|
Antipsicotici Atipici
Principio
Attivo
|
Nome
Commerciale
|
Risperidone
|
Risperdal,
Belivon
|
Clozapina
|
Leponex
|
Quetiapin
|
Seroquel
|
Olanzapina
|
Zyprexa
|
|