ECSTASY
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COS'E'

Per Ecstasy si intende generalmente MDMA (una metamfetamina), una molecola nella quale la parte amfetaminica e quella allucinogena si combinano dando luogo ad una sostanza che viene classificata come empatogena ed entactogena (cioè consente di entrare in sintonia con gli altri e con se stessi).
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STORIA

Nel 1912 la casa farmaceutica Merck sintetizzò l'MDMA per commercializzarlo come farmaco dimagrante, non lo fece mai probabilmente per i suoi effetti collaterali ma lo brevettò comunque nel 1914. La molecola venne somministrata ai soldati durante la prima guerra mondiale per combattere la fame, la sete e la paura.
Attorno al 1953/54 l'Army Chemical Center dell'esercito statunitense iniziò una sperimentazione dell'MDA come siero della verità, ma i risultati non soddisfacenti di tale studio portarono il centro medico ad abbandonare le ricerche.
Nel 1972 il chimico statunitense A. Shoulgin riportò alla luce il brevetto della Merck. Egli era un convinto assertore dell'impiego delle droghe in psicoterapia e dopo averla sperimentata personalmente e averne descritto dettagliatamente gli effetti, convinse i colleghi psicoterapisti della West Coast ad iniziare una sperimentazione clinica della sostanza sui loro pazienti.
Gli psicoterapeuti californiani portarono avanti la ricerca in modo informale, temendo che la notorietà avrebbe potuto causare restrizioni di carattere giuridico e legislativo. Ed infatti, solo qualche anno più tardi, il consumo diffuso dell'"empathy" (primo nome dell'Ecstasy) divenne una realtà negli ambienti underground della controcultura californiana e statunitense.
Nell'arco di circa 10 anni la sostanza entrò prepotentemente nell'ambiente house ed il suo utilizzo ricreazionale si diffuse dagli U.S.A. all'isola di Ibiza (già famosa per le sue discoteche ed i suoi parties), da lì all'Inghilterra e in seguito in tutta Europa. In Italia è illegale dal 1988.
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EFFETTI PSICOATTIVI

L'ecstasy agisce sul corpo aumentando i battiti cardiaci e il respiro, alzando la pressione sanguigna e soprattutto la temperatura corporea. Provoca anche secchezza delle fauci, tremori, tensione muscolare e mascellare, nausea, crampi ed eccessi di sudorazione.
L'ecstasy sale dopo circa mezz'ora/un'ora dall'assunzione e gli effetti possono durare per 4-6 ore, per poi scendere. L'MDMA provoca un rilascio massiccio di serotonina e di altri neurotrasmettitori (sostanze chimiche presenti nel cervello, che trasmettono gli impulsi nervosi regolando l'attività cerebrale e fisica); ciò permette di essere in maggiore sintonia con gli altri, di provare sensazioni di intimità e vicinanza, di sentirsi carichi ed eccitati ma al tempo stesso profondamente rilassati. Generalmente se la sostanza viene presa in situazioni di tranquillità, favorisce l'introspezione e il contatto con sé stessi; se assunta in luoghi quali la discoteca, l'assuntore può sperimentare un profondo senso di comunanza con la folla e un'irresistibile impulso a ballare.

EFFETTI COLLATERALI

Nell'utilizzo di questa sostanza (come tutte le altre sostanze) vi è un momento in cui essa sale, un picco (in cui si sperimentano gli effetti psicoattivi) e una discesa; in questa fase di down sopraggiungono stanchezza, mal di testa, irritabilità e sonnolenza. E' importante riposare ed evitare di compiere azioni che richiedono concentrazione e prontezza di riflessi.

RISCHI A BREVE TERMINE

Assumendo MDMA, il pericolo principale a cui si può andare incontro, bevendo poca acqua, in situazioni affollate e di ballo sfrenato, è il "colpo di calore" (ipertermia maligna): un aumento velocissimo della temperatura corporea (anche sopra i 42°) con un contemporaneo aumento della pressione sanguigna. Il colpo di calore può essere fatale perché sopra i 40 gradi, il sangue inizia a formare grumi o emboli che impediscono la normale circolazione. Questi blocchi alla circolazione possono provocare la necrosi (morte) dei tessuti che non sono più irrorati dal sangue. I casi più gravi portano ad arresto cardiaco o a ictus cerebrale.
Altri pericoli immediati possono essere causati da sostanze altamente tossiche presenti nella gomma: ad esempio, si può incorrere in intossicazione acuta da piombo che può essere fatale.

RISCHI A MEDIO E LUNGO TERMINE

In relazione agli eccipienti (sostanze da taglio utilizzate per la fabbricazione in compresse) presenti nelle paste e soprattutto ai solventi e reagenti residui della lavorazione (piombo o altri metalli), possono insorgere patologie al fegato ed insufficienze renali.
Un altro pericolo a lungo termine può essere causato dall'eccessiva frequenza di assunzione; l'intervallo di tempo necessario per riequilibrare i livelli di serotonina dopo un'assunzione è di circa 40 giorni. Se il consumatore non rispetta questo tempo, sovrastimolando le cellule cerebrali, può andare incontro a disfunzioni del sistema neurochimico e a conseguenti problemi psichici (disturbi della personalità, depressione, irascibilità, manie di persecuzione e fobie).
E' necessario specificare che, rispetto ai danni provocati dall'ecstasy sul lungo periodo, esistono numerose ricerche anche in contrasto tra loro, ma nessuna, ancora, si afferma rispetto alle altre.

PRINCIPI ATTIVI

Il principio attivo delle cale è, o dovrebbe essere, MDMA, ma capita frequentemente di trovare al loro interno altre sostanze.
Le sostanze presenti nelle compresse possono essere "ecstasy like" (simili all'ecstasy) o altre sostanze assolutamente diverse, sia per gli effetti che per i rischi. Le ecstasy like (MDEA; MDE; MDA; MBDB; 4-MTA) sono talmente simili all'MDMA da essere difficilmente riconoscibili; le altre sostanze ritrovate in diverse compresse possono essere:
PMA: Questa sostanza è un allucinogeno di sintesi con un potenziale 5 volte superiore alla mescalina. A basse dosi (meno di 50 mg) provoca uno stato di leggera euforia; a dosaggi più elevati esplica il suo potenziale allucinogeno, aumentando il battito cardiaco, la pressione sanguigna e la temperatura corporea. Un dosaggio ancora superiore può portare affanno, vomito, spasmi fino a convulsioni, coma e morte. Il reale pericolo legato all'assunzione inconsapevole di questa sostanza è, che rispetto all'MDMA, sale molto più lentamente; alcuni consumatori, purtroppo, credendo di "aver preso un pacco" calano più pastiglie, morendo per overdose.
DXM: Il destrometorfano è un dissociativo impiegato in farmacia come calmante della tosse. I suoi effetti sono simili a quelli della ketamina (allucinazioni, dissociazione mente-corpo ecc.) e può causare nausea, crampi, pruriti, diarrea, febbre e tachicardia. Anch'esso può causare il "colpo di calore" di cui si è già parlato.
2CB: E' anch'esso un allucinogeno di sintesi simile alla mescalina; è attivo già a dosaggi di 10 mg e provoca sensazioni di empatia e comunanza, anche sotto il profilo sessuale. Un leggero aumento dei dosaggi (15/30 mg) provoca sostanziali differenze negli effetti e causa allucinazioni tattili e visive, accentuazione dei colori e distorsione dei suoni. Può avere effetti (e quindi rischi) maggiori dell'LSD. Provoca nausea, tremori, brividi e irritabilità.
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TUTELATI, RIDUCI IL RISKIO!

· Non si può sapere a priori (prima di calare) cosa contengano realmente le pastiglie: tutelati.

· Se durante la salita ti senti angosciato, non fare resistenza, perché questa sensazione passerà da sola; se continua, non esitare a chiedere aiuto a qualcuno.

· Se decidi di prendere una gomma, informati il più possibile sulla sua composizione, non calarla subito tutta intera, ma un quartino e aspetta: se contiene piombo o altre sostanze nocive, riesci ad accorgertene prima di stare male.

· Non assumere ecstasy se soffri di problemi cardiaci o di ipertensione.

· Evita di metterti al volante, anche se senti che gli effetti sono terminati: può sopraggiungere il down provocando colpi di sonno.

· Evita di assumere MDMA se stai facendo una terapia con farmaci antiretrovirali (HIV): con questa combinazione puoi rischiare di perdere la vita.

· Bevi spesso acqua e indossa indumenti che permettano la traspirazione per evitare la disidratazione e il colpo di calore; cerca inoltre di fermarti e rinfrescarti periodicamente.

· Se hai emorragie nasali, non sudi, hai crampi, avverti capogiri, mal di testa, vomito; se ti senti irritabile, confuso, non riesci ad urinare oppure il colore dell'urina è molto scuro, fai attenzione:

---SMETTI DI BALLARE
---RILASSATI
---BEVI ACQUA (O INTEGRATORI SALINI)
---RINFRESCATI

· Se senti che la gomma non sale aspetta almeno 2 ore, potrebbe contenere PMA. 

· Se sospetti di aver mangiato una pasta che contiene DXM, o che comunque contiene qualcosa di diverso dall'MDMA, dillo ai tuoi amici, danza il meno possibile, resta in un ambiente fresco e rilassante (possibilmente in uno spazio chill out).

· Evita di mischiare ecstasy con altre sostanze, in particolare con l'alcol, che accentua il pericolo di disidratazione e gli effetti collaterali di entrambe le sostanze.

SE QUALCUNO SI SENTE MALE

Portalo in un posto fresco, rinfrescalo con panni bagnati e cerca di fargli bere acqua e sale per contrastare la disidratazione; se la situazione non migliora, chiama subito l'ambulanza e spiega ai medici cosa è successo e (se lo sai) cosa ha assunto.
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COSA DICE LA LEGGE

La normativa vigente vieta l'uso di sostanze stupefacenti differenziando
le situazioni di uso personale e di cessione a terzi/spaccio con articoli diversi.

L'art. 187 del Codice della Strada regola la Guida sotto l'influenza di
sostanze stupefacenti:
È vietato guidare in condizioni di alterazione fisica o psichica correlata con
l'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. Gli organi di Polizia Stradale
possono effettuare accertamenti preliminari non invasivi o prove, anche
attraverso apparecchi portatili su tutti i conducenti, allo scopo di accertare
l'eventuale uso di sostanze stupefacenti. Se gli accertamenti preliminari
risultano positivi o se gli agenti hanno motivo di ritenere che il conducente
si trovi in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti,
possono accompagnarlo presso strutture sanitarie, fisse o mobili, per far
sì che un medico li sottoponga ad esami successivi (prelievi di sangue o
urine) per accertare la presenza di sostanze stupefacenti. All'accertamento
della guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, ove non costituisca
reato più grave, il Tribunale irroga le seguenti sanzioni: arresto fino ad 1
mese ed ammenda da 258 a 1032 euro; con l'eventuale sanzione
amministrativa accessoria di sospensione della patente da 15 gg. a 3 mesi.
In caso di rifiuto a sottoporsi agli esami (sia di screening che ospedalieri)
il conducente viene considerato come fosse positivo, quindi sottoposto alle
medesime sanzioni. La guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti o
il rifiuto di sottoporsi agli esami comportano una sottrazione di 10 punti
dalla patente del conducente e l'eventuale sanzione amministrativa accessoria.
Per chi consegue la patente dopo il 1° Ottobre 2003 (esclusi quanti siano
già titolari di altra abilitazione alla guida di categoria B o superiore) i
punteggi saranno decurtati in maniera doppia per i primi 3 anni dal rilascio
della patente.

ART. 75
Il possesso di sostanze stupefacenti per uso personale è configurato nell'art.
75 del D.P.R. 309/90.
Essere fermati dagli organi di Polizia Giudiziaria con dello stupefacente
costituisce un illecito amministrativo (non quindi un reato, di competenza
della Procura della Repubblica e che va a "segnare" la fedina penale della
persona), che comporta delle sanzioni. La natura delle sanzioni è afflittiva
e va ad intaccare l'autonomia personale e lavorativa della persona con la
sospensione dei documenti del singolo per un periodo di tempo (validità
per l'espatrio della carta d'identità, patente di guida, passaporto, porto
d'armi). La durata della sospensione dipende dalla natura degli stupefacenti
sequestrati (per i cannabinoidi da 1 a 3 mesi, per tutte le altre sostanze,
dagli oppiacei alle metamfetamine, da 2 a 4 mesi) e dal numero di violazioni
nel quale si è incorsi.
Quando una persona viene fermata gli organi di Polizia Giudiziaria operanti
effettuano una perquisizione ai sensi dell'art.103 del D.P.R. sopra citato.
Contrariamente a quanto si crede, gli agenti hanno facoltà di operare la
perquisizione (personale, veicolare, domiciliare) in qualsiasi momento lo
ritengano opportuno anche senza il mandato, proprio per assicurare la
tempestività dell'azione, che verrà comunque convalidata dall'Autorità
Giudiziaria competente.
Al momento del fermo verranno redatti dei verbali (ispezione e controllo,
contestazione, scheda notizie della persona fermata) che il segnalato dovrà
leggere, firmare e ricevere in copia, tranne che per la scheda notizie. È
importante rendersi conto di quanto si sta sottoscrivendo perché il verbale
"fotografa" la situazione. Se ci sono elementi che la persona fermata non
condivide, ha diritto di non firmare e di prenderne comunque copia, per
fare eventualmente un ricorso entro trenta giorni dalla data del fermo. Il
ricorso va indirizzato al Prefetto del luogo dove si è stati sorpresi con dello
stupefacente; lo stesso Prefetto è competente ad irrogare le sanzioni di cui
prima si accennava tramite il N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicidipedenze).
Tutto l'incartamento riguardante la persona fermata viene trasmesso da
chi ha effettuato la segnalazione al N.O.T. che provvederà, tramite
raccomandata A.R. indirizzata al segnalato (se maggiorenne) oppure a
questi ed ai suoi genitori (se minore), a convocarlo per un colloquio in
Prefettura. Tale incontro servirà a chiarire il motivo che ha determinato la
scelta di acquistare dello stupefacente, andando a toccare in breve vari
aspetti della vita della persona convocata per determinare l'esito dell'incontro.

ART 121
Se nel corso del colloquio non viene ritenuto opportuno applicare le sanzioni
prima illustrate o avviare la persona ad un programma terapeutico, un iter
socio-riabilitativo da effettuare al Ser.T., Servizio pubblico per le
Tossicodipendenze competente per territorio, la persona viene invitata
formalmente a non fare più uso di stupefacenti (il cosiddetto ammonimento)
e viene segnalata ai sensi dell'art. 121 al SER.T. (il servizio prima ricordato).
La persona incorre nello stesso art. 121 se viene fermata appena dopo aver
consumato sostanze che però non divengono oggetto di sequestro, se
rende dichiarazioni in tal senso a chi ha operato il controllo di Polizia, o se
incorre in un episodio di overdose.

ART 73
Rientra in questa fattispecie chiunque venda degli stupefacenti o ne ceda
gratuitamente a terzi, incorrendo in tal modo in un reato, punibile con una
condanna penale. Le affermazioni rese a chi controlla possono dare adito
ad una accusa di spaccio, nel caso si indichi nella persona con la quale si
viene fermati colui che ha fornito materialmente lo stupefacente.
In questo caso il fornitore risulta lo spacciatore e l'altro viene segnalato per
uso personale. Per essere accusati di spaccio possono tuttavia intervenire
altri fattori, quali il possesso di somme di denaro non giustificabili, di un
bilancino di precisione, o di uno stupefacente suddiviso in dosi.

UFFICIO N.O.T.
L'art. 75 comma 6 del D.P.R. 390/90 prevede la costituzione di Nuclei
Operativi Tossicodipendenze (N.O.T.) che svolgono l'attività colloquiale,
con la finalità di indirizzare il più possibile verso attività di recupero. Si cerca
di comprendere le ragioni che sottendono l'uso di stupefacenti, nel tentativo
di individuare le strategie utili a prevenire ulteriori violazioni. Il colloquio
diviene pertanto contestualmente un'occasione informativa sulla norma
giuridica e circostanza tesa all'attivazione di capacità critiche ed
autoresponsabilizzanti. L'ufficio ricopre così un ruolo di osservatorio
privilegiato perché primo momento di contatto con l'utenza rispetto ai
servizi sul territorio ai quali, tramite il lavoro di rete, ci si rapporta segnalando
le situazioni più critiche rilevate. Pertanto il colloquio al N.O.T. costituisce
una fase delicata del processo di avvicinamento al ragazzo e alle sue
problematiche. Il N.O.T. viene costituito nella Prefettura (ora denominata
Ufficio Territoriale del Governo) di Reggio Emilia nel Febbraio1993, si avvale
di un assistente sociale coordinatore, di due coadiutori amm.vi contabili
a tempo parziale. Oltre all'attività colloquiale, vengono redatte statistiche
annuali di natura sociale, si lavora in collaborazione con i servizi del territorio,
il Privato Sociale, le associazioni istituzionali e di volontariato, le Forze
dell'Ordine.


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Quando si usano sostanze psicoattive, anche se naturali,
è molto importante sapere cosa si sta facendo.
Non assumere mai alcuna sostanza se non stai bene
mentalmente o fisicamente.
Ogni individuo reagisce diversamente: conosci te stesso,
il tuo corpo, le tue risorse.

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